IL TURISMO IN PARLAMENTO
(Settimana dal 3 al 7 dicembre 2012)
IN SINTESI
- Il Consiglio dei Ministri approva un
decreto legge sulle sanzioni della UE contenente una norma che raddoppia la
quota assicurativa del Fondo di garanzia;
- L'Aula del Senato approva il decreto Legge Crescita bis;
- La Conferenza Stato Regioni sancisce
l'intesa sul Regolamento delle reti di impresa e conferisce in relazione al
Piano strategico del turismo.
RESOCONTO
COMPLETO
Consiglio dei Ministri Il
Consiglio dei Ministri del 6 dicembre scorso ha approvato un decreto legge
"Disposizioni urgenti per il superamento delle procedure di infrazione e
di pre-infrazione in corso in sede comunitaria".
Nella
versione del testo ad ora disponibile si segnala di interesse del settore
l'articolo n. 5 che prevede un aumento dal 2% al 4% della percentuale
dell'ammontare del premio delle polizze di assicurazione obbligatoria come fonte
di alimentazione del Fondo risarcimenti. Ci riserviamo di inviare la versione aggiornata appena sarà
disponibile. http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=69999 Senato della Repubblica L'Aula del Senato ha approvato
il maxi emendamento
interamente sostitutivo del disegno di legge n. A.S. 3533
(decreto-legge crescita).
Il Senato ha approvato
il maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 3533 di conversione del
decreto-legge n. 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del
Paese, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia nella seduta di
mercoledì 5 dicembre.
Per il
settore si segnala:
- la norma
che prevede un trasferimento di somme (pari a 3 milioni di euro)
destinate al Fondo per l'erogazione di
contributi alle persone fisiche per la riduzione del prezzo alla pompa della
benzina e del gasolio per autotrazione per le regioni confinanti con
l'Austria al Dipartimento
per gli affari regionali, il turismo e lo sport finalizzate allo svolgimento di
iniziative di promozione turistica dell'Italia (art. 34 comma 47)
- la norma
che favorisce l'attivazioni di attività accessorie per le imprese turistico
balneari (34 quater)
- la norma
che rende obbligatorio la redazione di un piano del turismo (art. 34
quinquies)
- la norma
che prevede una proroga di 5 anni per le concessioni dei canoni demaniali (art.
34 duodecies)
Il testo del provvedimento
passa ora alla Camera e si ricorda che deve essere convertito in legge entro il
18 dicembre.
http://www.senato.it/3818?seduta_assemblea=4301 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/16/DDLMESS/691629/index.html
Conferenza Stato
Regioni La Conferenza Stato Regioni lo scorso 6
dicembre, ha sancito l'intesa sullo schema di decreto del Ministro per gli
affari regionali, il turismo e lo sport recante: "Reti di impresa nel settore
del turismo".
Si allega il testo
disponibile. Il Presidente Vasco Errani
ha trasmesso al Ministro per il Turismo, Piero Gnudi, le osservazioni delle
Regioni sul documento di sintesi Piano strategico di sviluppo del turismo,
"Turismo Italia 2020". Il documento, predisposto dalla Commissione Turismo,
coordinata dall'Assessore Mauro Di Dalmazio (Regione Abruzzo), è stato approvato
dalla Conferenza delle Regioni. Le
Regioni giudicano "apprezzabile il metodo adottato, basato su un confronto
aperto" e "condivisibile e pienamente auspicabile far riconoscere al
‘turismo' l'importanza che gli compete, in quanto seconda industria del
paese dopo il commercio (8,6% del PIL nazionale e 10% dell'occupazione)". E'
quindi "apprezzabile l'analisi sulle criticità di sistema", ed è "corretto
l'approccio seguito dal lato della domanda, volto a segmentare il mercato (per
età, reddito, origine dei flussi) tenendo conto di alcuni megatrends in grado di
dar conto delle più significative motivazioni di vacanza in atto: crescita
domanda wellness-fitness; eno-gastronomia; turismo religioso; shopping; vacanza
attiva, ecc.". La Conferenza delle
Regioni sottolinea però "il mancato approfondimento delle analisi e dei
documenti prodotti negli ultimi anni dagli organismi comunitari, a cominciare da
quelli prodotti dalla Commissione Europea" che "ha contribuito a determinare
alcune lacune in merito alle prospettive di sviluppo del turismo
italiano. La Conferenza delle Regioni
punta poi sulla necessità che il Piano Strategico Nazionale, per accelerare la
sua mission anche di coordinamento e/o di raccordo delle politiche
territoriali, permetta di arrivare ad una efficace governance del sistema, per
questo "vanno definitivamente accantonate - in via pregiudiziale - le dispute in
merito alle attribuzioni costituzionali con riferimento alla c.d. "competenza
esclusiva". La Conferenza però "ritiene non utile, anche in termini di
miglioramento dell'efficacia della governance del turismo, pensare ad una
revisione del Titolo V della Costituzione che renda il turismo materia a
legislazione concorrente tra Stato e Regioni, soprattutto in presenza di validi
strumenti di concertazione Stato-Regioni cui far ricorso fin da
subito. Le Regioni "in questa fase di
riorganizzazione e di proficuo lavoro sulle politiche del turismo", ritengono
"fuorviante condurre una discussione sulle competenze tra Governo centrale e
sistema regionale, così come desta forti dubbi che nel Piano Strategico si
faccia richiesta di un Ministero con portafoglio". "L'idea di riportare in capo
ad un Ministero la regolamentazione e l'incentivazione del settore è da
ritenersi anacronistica e inopportuna". Le Regioni invece puntano sulla possibilità di
"utilizzare al meglio gli strumenti di raccordo interistituzionale che la
normativa già prevede, a cominciare dalle varie forme di intesa e di accordo"
tra Governo, Regioni ed enti locali, concertate prima nel "Comitato permanente
per il coordinamento della materia del turismo, sede deputata alla preventiva
definizione delle politiche di settore". Quattro le priorità individuate dalle
Regioni: 1. "una definizione chiara dei
compiti e dei ruoli dei diversi soggetti pubblici in gioco"; 2. "il rilancio del Comitato permanente del Turismo
Governo - Regioni"; 3. "la governance
della promo-commercializzazione secondo il concetto della marca ombrello Italia
con cui si concerta e definisce (l'anno prima per quello successivo) il Piano
Nazionale per la comunicazione e promo-commercializzazione della marca Italia e
i Piani Regionali delle azioni per mercati e prodotti, target specifici relativi
alle singole marche turistiche regionali"; 4. "gruppo di lavoro per la ricerca di finanziamenti
europei, per quanto il turismo non figuri direttamente tra i settori
finanziabili dalla programmazione europea 2014-2020, grazie alla sua
trasversalità, è possibile attivare finanziamenti su altre
misure". Ma soprattutto la Conferenza
delle Regioni - considerando l'intero assetto dato al Piano Strategico - ritiene
necessario e pregiudiziale conoscere se e quali risorse il Governo intenda
investire per realizzare le azioni in esso previste, la cui assenza
vanificherebbe i lavori preparatori condotti fino ad ora". Un tema specifico su cui concentrare l'attenzione è poi
quello dell'internazionalizzazione: "è necessaria una chiara definizione di
compiti e sinergie efficaci tra Regioni e livello centrale, individuando in ENIT
il ruolo di coaching a servizio del sistema". "Rispetto al tema dell'incentivazione delle imprese -
sottolinea il documento della Conferenza delle Regioni - è quanto mai opportuna
la valutazione di forme alternative al finanziamento diretto delle imprese
stesse, soprattutto per gli aiuti agli investimenti ribadendo la necessità di
creare un Fondo destinato alle piccole e medie imprese turistiche da scorporare
dall'ambito del fondo per le PMI delle Attività Produttive, per favorire lo
sviluppo e l'innovazione del settore turistico, facilitando l'accesso al credito
degli operatori della filiera". "A questo proposito occorrerebbe rivedere, come
già evidenziato al Governo in sede di coordinamento, le politiche relative alla
tassa di soggiorno". Quanto all'agenda
"Turismo italiano 2020", il documento contiene spunti molto interessanti, ma le
Regioni sottolineano tre temi su cui occorre maggiore chiarezza. "In primo
luogo, è necessario affrontare il tema della nuova programmazione comunitaria
dei Fondi strutturali 2014-2020". "In secondo luogo, anche in considerazione del
fatto che il piano indica come fattore di attrattività da sviluppare
l'organizzazione dei grandi eventi, è necessario approfondire il tema di EXPO
2015". Terzo tema da trattare nella prospettiva 2020 è "l'organizzazione
dell'Osservatorio Nazionale del Turismo in relazione all'operatività degli
Osservatori turistici regionali". Le
proposte delle Regioni prevedono, insomma, tre livelli di strategia che
potrebbero essere ulteriormente sviluppati: a) un livello più meramente nazionale e con azioni di
base e precompetitive: politiche del credito, dei finanziamenti e di
defiscalizzazione; politiche di omogeneizzazione dell'IVA (anche con riferimento
ai Paesi europei concorrenti); politiche ed azioni specifiche per i visti
internazionali; azioni di coordinamento delle attività internazionali delle
Regioni e delle Province Autonome sui grandi mercati mondiali, agendo con il
Sistema Italia e definendo un ruolo nuovo e strategico di ENIT; politiche dei
trasporti e sistema dell'intermodalità nazionale ed internazionale anche in
ordine alla rete degli aeroporti. b) un
livello nazionale di sinergia con le Regioni e le Province Autonome per lo
sviluppo della competitività: coordinamento e sviluppo della formazione
turistica scolastica e professionale; incentivi allo sviluppo della qualità
dell'offerta turistica con azioni mirate all'ammodernamento delle strutture
ricettive e di innovazione tecnologica, con particolare attenzione alla
riduzione dell'impatto ambientale delle attività turistiche ed alla loro
funzionalità per persone con esigenze speciali; azioni per migliorare la qualità
della fruizione del patrimonio artistico e culturale da parte del turista;
definizione congiunta della problematica delle concessioni demaniali marittime
con finalità turistico ricreative; azioni mirate all'aumento della sicurezza nei
luoghi di villeggiatura e di turismo in generale; creazione di rapporti stabili
ed affidabili con i tour operator internazionali; armonizzazione dei sistemi di
classificazione delle strutture ricettive; rapporti con la Commissione
Europea. c) un livello differenziato di
politiche nazionali destinato a sostenere le Regioni e le Province Autonome:
politiche mirate per tematismi turistici; politiche mirate per tematismo e per
aree mercato con una differenziazione in relazione alle specificità, al
dinamismo, alla capacità ricettiva; strategie di coordinamento delle azioni di
sviluppo dei sistemi turistici interregionali; iniziative promozionali dei
tematismi turistici (cicloturismo, golf, ecc.) anche a carattere interregionale,
per mercati obiettivo.
http://www.statoregioni.it/DettaglioDoc.asp?IDDoc=38611&IdProv=11327&tipodoc=18&CONF=CSR http://www.regioni.it/it/show-2161/newsletter.php?id=1659#art10563 |